Lo psichiatra e psicoterapeuta Marco saettoni, Dirigente Medico dell’UFSMA dell’Azienda USL 2 di Lucca, zona Valle del Serchio, Didatta della Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC), Trainer e Supervisore certificato in Psicoterapia Interpersonale (IPT), nonché membro fondatore del Centro Pandora, è stato intervistato lo scorso martedì da Tv9 Telemaremma, in previsione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, quest’anno dedicata alla piaga della depressione, che si tiene proprio oggi 7 Aprile.
Sullo stesso argomento Marco Saettoni ha pubblicato nel 2008 un libro, “66 domande sui disturbi dell’umore”, Edizioni Progetto Cultura, che estende l’argomento a tutti i disturbi dell’umore, di cui la depressione è una delle manifestazioni, e che segue la stessa forma narrativa, a domanda e risposta dirette.
Si coglie inoltre l’occasione per ricordare che oggi, dalle 16.00 alle 18.00, il Centro Pandora partecipa alla Giornata Mondiale della Salute aprendo le porte dello studio a chiunque voglia confrontarsi coi professionisti del centro o avere informazioni sul problema della depressione. Ci trovate all’indirizzo Via di Vorno 9/a Fraz. Guamo, Capannori, 2°piano.
Cosa è la depressione e come si manifesta?
purtroppo non è possibile dare un’ unica risposta. per depressione si può intendere semplicemente uno stato emotivo transitorio conseguente ad una perdita o una delusione, una sindrome reattiva ad una situazione stressante oppure, infine, ad un vero e proprio disturbo con alterazione del sonno, dell’appetito, dei livelli di energia oltre che a sentimenti di tristezza e spesso rabbia e colpa
Quali sono le cause?
riferendoci al disturbo depressivo, le cause sono molteplici, è implicata una base di familiarità su cui possono intervenire reazioni psicologiche a eventi significativi, traumatici e fattori ambientali, legati al contesto lavorativo e sociale
È facile diagnosticare la depressione per un medico?
non sempre, perché spesso si manifesta in modo mascherato, soprattutto in alcune fasce di età come quella evolutiva e quella senile
I disturbi dell’umore possono avere una base di familiarità?
sì, sicuramente riscontriamo una familiarità significativa. purtroppo a tutt’oggi non abbiamo però indicazioni specifiche di natura terapeutica dagli studi di genetica
Quali sono gli elementi ambientali, le situazioni che possono scatenare la depressione se escludiamo i fattori genetici e biologici?
le situazioni di forte competizione agonistica e quelle di coercizione, il sentirsi genericamente in gabbia, sono senza dubbio le condizioni ambientali più a rischio. Non sono però nemmeno da sottovalutare le condizioni climatiche e la latitudine. Quanto più possiamo godere dei benefici della luce solare tanto più godiamo di effetti antidepressivi e questo, in alcune popolazioni del nord europa, ad esempio, rappresenta un problema
Chi sono le persone a rischio di depressione?
tutti noi siamo a rischio di sviluppare sintomi depressivi, in particolare nelle situazioni di forte contrasto interpersonale o di passaggio, come la fine degli studi e l’ingresso nel mondo lavorativo, il pensionamento, i trasferimenti in altre città. Certo che, come si diceva prima, sono più a rischio i soggetti con una familiarità positiva per la depressione
La depressione è uguale per tutti coloro che ne vengono colpiti?
ci sono molti elementi ricorrenti in ogni forma depressiva ma l’atteggiamento del terapeuta deve essere di sana curiosità da ricercatore perché ognuno ha veramente una sua forma depressiva. d’altra parte ciascuno di noi si porta dietro degli aspetti temperamentali e caratteriali che non possono non condizionare l’espressione della malattia
Perché è così diffusa la depressione?
Premesso che descrizioni di condizioni depressive esistono in tutta la letteratura antica e che già Ippocrate ne descriveva forme specifiche, oggi il disturbo pare più diffuso per varie ragioni. Sono migliorate le capacità diagnostiche e quindi intercettiamo più casi rispetto al passato, si è lievemente ridotto lo stigma sociale e si ha maggiore disponibilità a farsi curare, il sistema di vita occidentale con ritmi di vita sempre più frenetici ed una impostazione molto agonistica dei rapporti interpersonali e sociali rappresentano ulteriori fattori di maggiore diffusione
Depressioni dovute a perdita di un ruolo lavorativo importante e per difficoltà di adattamento: perchè? Quanto conta il nostro modello sociale che richiede efficienza massima?
Sicuramente la frenesia dei cambiamenti anche all’interno delle stesse professioni e la richiesta di massima efficienza, sempre e comunque, sono la base dell’aumentato rischio di depressione. Così come l’atleta, seppur allenato, alla lunga può accumulare acido lattico e soffrire di crampi, in modo simile a livello cerebrale accumuliamo metaboliti come ad esempio glucocorticoidi liberati dallo stress che possono essere responsabili di una sorta di crampo della mente
Cosa è la depressione mascherata?
In alcuni casi, più frequentemente nei bambini e negli anziani la depressione si manifesta più con sintomi di dolore fisico (mal di pancia del bambino, la focalizzazione sui sintomi gastrointestinali dell’anziano) che con sentimenti di tristezza o angoscia. In questi casi si parla di depressione mascherata. Un altro frequente esempio è la pseudodemenza, ovvero la depressione dell’anziano che si manifesta con sintomi che fanno inizialmente pensare ad una demenza senile
Depressione bipolare, che cosa è e in cosa si differenzia dalla depressione?
La depressione intesa come disturbo può essere schematicamente vista in due forme, ovvero come disturbo che si presenta sempre con la tristezza, la riduzione dell’energia, della voglia e capacità di fare, ma, più spesso, come fase di un disturbo in cui alle fasi depressive si alternano delle fasi di eccitamento, di particolare euforia, l’essere un po’ più gasati del consueto, e particolarmente pieni di energia. In questi casi si parla più propriamente di depressione bipolare
C’è differenza fra la depressione maschile e quella femminile?
sicuramente sì. Più frequentamente nel genere femminile la depressione assume una connotazione che definiamo mista ovvero con la presenza contemporanea di sintomi depressivi e sintomi di eccitamento, di aumento dell’ansia
Depressione post menopausa. Come si caratterizza?
è una depressione che spesso si caratterizza per le caratteristiche suddette. Certo qui è importante valutare attentamente sia l’aspetto strettamente ormonale che di per sé modifica l’umore, sia quello psicologico ovvero il significato personale che ogni donna può attribuire alla perdita della fertilità, ai cambiamenti cui va incontro il proprio corpo, ecc.
Ci sono persone immuni dalla depressione?
no. Di fatto no, la depressione può colpire chiunque. è sicuramente una delle malattie più democratiche. Ricchi, poveri, nobili, plebei, tutti allo stesso modo possono esserne colpiti
Quale è l’atteggiamento del partner nei confronti della persona malata di depressione?
è importante evitare di dire “dai sforzati”, “dipende da te”, “mettici la buona volontà”. La depressione è una malattia che riduce i livelli di energia della persona, le sue capacità volitive, detto in altri termini il depresso non può proprio sforzarsi
Quali sono le terapie per la cura della depressione?
La depressione si può combattere con varie armi. Innanzi tutto con specifiche psicoterapie che nel tempo hanno dimostrato reale efficacia. Per i casi più gravi può poi essere utile associare al trattamento psicologico quello farmacologico. Non è infine da trascurare l’opportunità di agire anche sul contesto, se ad esempio la depressione è molto legata a problemi relazionali familiari si può ragionevolmente pensare di intervenire a questo livello piuttosto che sul singolo
Spesso si assiste ad una demonizzazione dei farmaci. È giusto?
Assolutamente no. Per fortuna abbiamo a disposizione farmaci efficaci e ben tollerati che sono attentamente studiati sia per i loro effetti a breve termine che a lungo termine. Molte ricerche documentano il reale effetto protettivo dei farmaci sul nostro sistema nervoso centrale quando sottoposto a ripetuti episodi depressivi
La sola psicoterapia può bastare o servono sempre i farmaci?
La psicoterapia da sola può certamente essere considerata terapia di elezione per tutte le forme depressive di lieve intensità per le quali appunto si sconsiglia il ricorso ai farmaci. Quando l’intensità dei sintomi aumenta e si hanno significativi segni di compromissione del funzionamento lavorativo e relazionale è certamente utile associare la terapia farmacologica
I farmaci possono dare effetti collaterali?
si, ogni farmaco associa ad effetti benefici anche effetti collaterali avversi. La scelta del medico è sempre necessariamente legata ad un attento bilancio fra questi, fra costi e benefici, vantaggi e svantaggi. Nel caso della depressione, per fortuna, abbiamo a disposizione numerosi farmaci che, cuciti attentamente addosso al singolo soggetto, consentono di ottimizzare questo bilancio
L’approccio cognitivo comportamentale, brevemente, su che cosa si basa e quali benefici dà?
Direi che il modo migliore di sintetizzare il fondamento di questo approccio sia il concetto espresso per primo da Epitteto secondo cui non contano i fatti ma l’interpretazione che ciascuno di noi dà di essi. Questo approccio cioè vuole costruire e condividere col paziente quella teoria della mente, come funziona quella mente e come è arrivata a funzionare in questo modo. Lo fa mettendo in relazione emozioni, pensieri e comportamenti e lo fa con una metodologia scientifica che ha permesso di verificare negli ultimi decenni l’efficacia e la stabilità a lungo termine dei risultati
Quale è la durata delle psicoterapie. Le persone spesso vi rinunciano per i costi elevati……….
Alcuni approcci psicoterapeutici non si pongono il problema della durata spesso legando il paziente a costosi ed estenuanti percorsi psicologici. La terapia cognitivo- comportamentale vuole invece essere pratica e concreta, centrata sul “qui ed ora”, a breve termine, orientata allo scopo ovvero terapeuta e paziente concordano e condividono gli obiettivi ed il piano di trattamento più adatto alle esigenze. La durata è quindi variabile da caso a caso ma comunque sempre concordata.
Lei è psichiatra referente del Centro di Psicoterapia Cognitiva di Grosseto. Che cosa offre il Centro?
Il centro offre la possibilità di un intervento realmente integrato, cognitivo-comportamentale e farmacologico, laddove necessario, per i disturbi d’ansia, dell’umore e di personalità con interventi individuali e di gruppo. Con il nostro direttore Francesco Mancini ed il responsabile della sede Andrea Gragnani, essendo anche scuola di specializzazione riconosciuta dal MIUR, possiamo poi offrire un servizio di terapia cosiddetta solidale che consente alle persone in difficoltà economiche di ricevere il trattamento a costi realmente molto contenuti
Il lavoro dello psichiatra nelle malattie croniche. Quali vantaggi si possono avere dall’intervento psicoterapeutico?
Molti e documentati. Le malattie croniche d’altronde portano con sé un carico enorme di sofferenza fisica e morale sul quale interventi specifici cosiddetti di accettazione esercitano profondi effetti positivi
Venerdì 7 aprile è la giornata mondiale dedicata alla depressione. A chi si rivolge questa giornata?
Si può fare prevenzione? Secondo lei in Italia se ne fa?
Come per tante altre iniziative simili, la giornata si pone l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica a questo tema sia per illustrare quanto siano ampie le possibilità di cura sia proprio per poter fare reale prevenzione. Credo che sulla prevenzione nell’ambito della depressione e della sofferenza mentale in genere, ci sia ancora moltissimo da fare e giornate del genere sono un buon mezzo per fare qualcosa di utile in tal senso
Andare dallo psichiatra è ancora motivo di stigma: la gente bolla chi ci va e chi vi si rivolge prova disagio e vergogna: perchè? Come si fa a superare questo atteggiamento?
Le associazioni automatiche fra malattia mentale e pericolosità, malattia mentale e inaffidabilità, e simili, sostengono i vissuti di vergogna e l’evitamento diffuso della richiesta di aiuto. Solo una ampia e diffusa informazione potrà in futuro consentire di trattare il disagio depressivo come qualsiasi altro problema del nostro organismo. Il cervello è un organo come tutti gli altri
Se non trattata la depressione quali conseguenze può avere?
Purtroppo una depressione non trattata ha un alto rischio di cronicizzazione e/o di assumere un decorso ricorrente ovvero con remissioni spontanee ma anche con continue ricadute. Il grosso inconveniente del mancato trattamento è che sul lungo termine questi episodi non trattati si associano a processi involutivi del cervello, all’atrofia, la riduzione di volume di alcune parti di esso e quindi a danni irreparabili. Ecco perché è fondamentale intervenire
Si può guarire dalla depressione?
Sì, possiamo certamente dire di sì. I dati di efficacia dei trattamenti psicologici e farmacologici sono robusti, forti, come in pochi altri settori della medicina
Ci sono casi in cui non si può guarire?
sì purtroppo può anche accadere questo ma è davvero una evenienza molto rara. Un disturbo depressivo ben inquadrato e studiato e quindi adeguatamente trattato quasi sempre si risolve