Sabato 25 Maggio si è svolta la Seconda Giornata Lucchese di Psicoterapia Cognitiva dell’Età Evolutiva dal titolo “I disturbi internalizzanti ed esternalizzanti, similitudini e differenze dei trattamenti cognitivi in età evolutiva”. In questo articolo il report del convegno ad opera della Dott.ssa Silvia Timitilli.
Di Silvia Timitilli
Ad un anno di distanza dalla Prima Giornata Lucchese di Psicoterapia Cognitiva dell’Età Evolutiva, l’Associazione Culturale Studi Cognitivi Pandora, nuovamente in partnership con la Scuola di Psicoterapia Cognitiva SPC Sede di Grosseto, ha replicato l’evento congressuale che già dalla sua prima edizione si preannunciava divenire un appuntamento consueto nel panorama della psicologia lucchese.
L’Associazione Culturale Studi Cognitivi Pandora, sospinta dall’entusiasmo derivante dalla sua prima fatica congressuale e in linea con il suo crescente impegno nella ricerca, ha proposto e organizzato, in qualità di ente responsabile della direzione scientifica e organizzativa, questa Seconda Giornata Lucchese di Psicoterapia Cognitiva dell’Età Evolutiva dal titolo “I disturbi internalizzanti ed esternalizzanti, similitudini e differenze dei trattamenti cognitivi in età evolutiva”, che ha visto il patrocinio dell’Ordine degli Psicologi della Toscana e della SITCC – Sezione Toscana. Obiettivo di questa giornata è stato quello di fare chiarezza sullo stato attuale dei trattamenti cognitivi in età evolutiva, riflettendo sulle tecniche e modalità di intervento in terapia cognitiva che possano rappresentare delle costanti e allo stesso tempo identificare modalità operative diverse a seconda del tipo di disturbo che il bambino o l’adolescente presenta.
Come per la prima edizione, anche per quest’anno la risposta del pubblico è stata positiva: alla platea, composta da una molteplicità di professionisti, è stata offerta non solo un’ottica multidisciplinare di intervento, ma soprattutto interventi di altissima qualità e competenza professionale. Anche per questa edizione, infatti, si è rinnovata la presenza dell’equipe del rinomato IRCSS Stella Maris, ed inoltre è stata vista la partecipazione di docenti e collaboratori dei principali Atenei Toscani, oltre alla consueta presenza di docenti e professionisti di grande competenza afferenti alla Scuola di Psicoterapia Cognitiva APC-SPC di Roma.
La giornata si è aperta con il saluto del Presidente dell’OPT, Dott. Lauro Mengheri, e i lavori sono proseguiti sotto la moderazione del Dott. Marco Saettoni, dirigente medico dell’UFSMA ASL Toscana Nordovest Valle del Serchio, didatta della scuola di psicoterapia cognitiva SPC-APC Roma, e fondatore dell’Associazione Culturale Pandora Lucca, e del Dott. Gianluca D’Arcangelo, membro dell’Associazione Pandora, responsabile del centro diurno sanitario per minori “Il Delfino” di Livorno e della residenza psichiatrica terapeutico riabilitativa “La Rondine”.
La mattinata è stata dedicata alla terapia cognitiva dei disturbi esternalizzanti e si è aperta con l’intervento della Dott.ssa Mucci, neuropsichiatra infantile presso IRCSS Stella Maris, dal titolo “Il trattamento farmacologico in età evolutiva” in cui, tramite un’elegante e ricca analisi, sono state presentate le linee guida dell’intervento farmacologico, mettendone in evidenza criticità e risorse e sottolineando inoltre l’importanza dell’integrazione tra intervento farmacologico e psicologico.
A seguire l’intervento della Prof.ssa Menesini, Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università degli Studi di Firenze, dal titolo “La prevenzione dei disturbi esternalizzanti a scuola: cosa funziona, cosa non funziona e perché?”: partendo dall’illustrare l’importanza dell’utilizzo dell’approccio individuo per contesto, è stato presentato un modello di prevenzione nella scuola del fenomeno del bullismo e cyberbullismo. Sulla base delle ricerche condotte dalla Prof.ssa Menesini e il suo gruppo, sono state illustrate le caratteristiche di un intervento di prevenzione scolastica efficace, bastato sul coinvolgimento attivo di insegnanti e studenti tramite la peer-education, sottolineando come il reclutamento spontaneo dei peer-educator sia un importante fattore predittivo dell’efficacia dell’intervento.
Nel contributo successivo, “Dalla valutazione al trattamento nei disturbi esternalizzanti: il Coping Power nella terapia individuale e di gruppo”, la Dott.ssa Milone e la Dott.ssa Ruglioni, entrambe afferenti all’IRCSS Stella Maris, hanno presentato il Coping Power Program, illustrandone i criteri di applicazione nel contesto di gruppo ed eventualità criticità dell’applicazione dello stesso in casi di bambini in cui è presente un assetto psicopatologico complesso, in cui l’elemento centrale da valutare è la dimensione della disregolazione emotiva. Presentando il caso di Francesco, la Dott.ssa Laura Ruglione ha illustrato come l’applicazione del coping power nel contesto individuale costituisca un’importante risorsa nei casi complessi come quello menzionato, accompagnando e sostenendo il piccolo paziente ad affrontare il contesto gruppale, massimizzando l’esperienza nel gruppo terapeutico altrimenti potenzialmente iatrogena.
Conclude la mattinata l’intervento della Dott.ssa Bertini, Psicologa e Psicoterapeuta presso l’Associazione Culturale Pandora Lucca, che presenta l’intervento dal titolo “L’allenamento alla noia come tecnica di trattamento nei disturbi esternalizzanti”. Il lavoro presentato prende spunto da un progetto di ricerca portato avanti da ormai 15 anni dal gruppo di ricerca dell’Associazione Pandora che si è interessato all’analisi del costrutto della noia. Questo lavoro costituisce il primo studio del gruppo sul fenomeno della noia in età evolutiva, in particolare l’obiettivo è indagare la presenza di tale costrutto nei disturbi esternalizzanti e comprenderne l’eventuale ruolo che in essi può giocare. È stato inoltre presentato il protocollo di “allenamento alla noia” come tecnica di intervento nei disturbi esternalizzanti.
Il pomeriggio prosegue con la sessione dedicata ai disturbi internalizzanti, moderata dal Dott. Giovanni Marcacci, Psichiatra Psicoterapeuta, socio fondatore dell’Associazione Pandora, e dalla Dott.ssa Sabrina Rota, Psicologa Psicoterapeuta, ASL Toscana Nordovest Pisa, Università di Pisa, ed aperta dall’intervento “Trattamenti dei disturbi da tic e sindrome di Tourette in età evolutiva: l’approccio cognitivista”. Nella sua presentazione, la Dott.ssa Mercuriu, Psicologa e Psicoterapeuta presso la Scuola di Psicoterapia Cognitiva APC-SPC di Roma, ha parlato delle caratteristiche dei tic e della complessità che contraddistingue la sindrome di Tourette, cercando poi di illustrare con interessanti esempi clinici lo stato mentale del bambino affetto da tale sindrome. È stata sottolineata l’importanza di un intervento fondato sui solidi principi della terapia cognitiva, ma al contempo adattato al caso singolo e all’unicità del piccolo paziente, della sua sintomatologia e del contesto familiare in cui è inserito.
A seguire l’intervento della Dott.ssa Berti, Psicologa Psicoterapeuta presso UFSMIA ASL Toscana Nordovest, SPBC Bologna e il Centro di Psicoterapia Cognitiva di Pontedera, dal titolo “Il trattamento dei disturbi dell’umore e del lutto irrisolto in età evolutiva” in cui sono stati illustrati principi e modalità dell’intervento a stampo cognitivista in casi di lutto complicato e disturbi dell’umore. In particolare è stato dato rilievo al metodo ABC, applicabile non solo sul piccolo paziente ma anche sui caregiver, così da consentire a quest’ultimi una migliore comprensione del bambino, dei suoi stati emotivi e costruire dunque modalità più funzionali di relazione con lui.
Nell’intervento successivo, la Dott.ssa Lignola, Psicologa e Psicoterapeuta presso l’Associazione Culturale Pandora Lucca, ha presentato una disamina sull’utilizzo della fiaba in terapia. Il lavoro “L’utilizzo della fiaba in chiave cognitiva nei disturbi internalizzanti” prende spunto dalla riflessione del Dott. Baccetti, Psicologo Psicoterapeuta presso il Centro di Psicoterapia Cognitiva – SPC di Grosseto, sull’impiego nella pratica clinica di uno strumento che tradizionalmente è stato utilizzato e studiato prevalentemente in ambito psicodinamico. Attraverso l’esemplificazione di interessanti casi clinici, è stato illustrato come la fiaba possa venire integrata perfettamente all’interno della terapia cognitiva, divenendo uno strumento estremamente utile per i piccoli pazienti.
Il Dott. Frassi, Psicologo Psicoterapeuta, socio fondatore dell’Associazione Pandora, nel suo elegante intervento dal titolo “Ansia da separazione: da sintomo a dimensione clinica. Una prospettiva costruttivista” analizza il fenomeno dell’ansia da separazione spiegando il configurarsi di questa manifestazione sintomatologica all’interno del legame di attaccamento che si sviluppa tra bambino e caregiver. Grazie a questa lente di osservazione è possibile non solo comprendere la sintomatologia del piccolo paziente ma, soprattutto, attuare un intervento complesso che non tenga conto solo del singolo, ma anche del contesto familiare in cui il bambino è inserito.
A concludere la giornata di lavori, l’intervento della Dott.ssa Polidori, dirigente psicologo presso l’IRCCS Stella Maris, “Il trattamento della fobia scolare in una prospettiva cognitivo-evolutiva”, in cui nuovamente viene posta enfasi sulla necessità di condurre un’attenta analisi della tipologia di attaccamento esistente tra il piccolo paziente e i caregiver, in quanto il fenomeno della fobia scolare può assumere connotazioni diverse alla base delle quali sono rintracciabili stati mentali differenti. Riuscire a comprendere il funzionamento del singolo paziente, il tipo di legame di attaccamento e le caratteristiche del suo ambiente di riferimento sono elementi imprescindibili per l’attuazione di un intervento terapeutico efficace.