di Chiara Lignola

Il 17 maggio del 1990, l’Organizzazione Mondiale Della Sanità rimosse l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali e, da allora, amare una persona dello stesso sesso è considerata una “variante naturale del comportamento umano”. Oggi, in questa data è il giorno di commemorazione e orgoglio per la comunità LGBTQ+, la data in cui viene celebrata la Giornata mondiale contro Omo-Lesbo-Bi-Trans-Fobia.

In questi giorni, come molti, sto guardando una serie tv “SKAM Italia” , una web serie prodotta per TIM Vision e ora disponibile anche su Netflix serie tv. Una serie tv che ci propone una finestra sul mondo degli adolescenti di oggi e che ha avuto diversi adattamenti in diversi Paesi. La versione italiana di Ludovico Bessegato risulta tra le meglio riuscite. Ogni stagione è dedicata a un tema, seguendo uno dei personaggi nelle sue vicende e la seconda stagione è dedicata all’omosessualità.

Un dialogo che mi ha colpito molto e lo trovo molto rappresentativo ed esplicativo di una delle svariate sfumature dell’omofobia quella del mantenere il proprio orientamento sessuale qualcosa di privato, espresso a basso profilo. Si sente spesso dire, in terapia e non, da persone che dicono di aver accettato parzialmente l’altrui orientamento sessuale o il proprio “per me non c’è nessun problema MA”. A quel ma seguono obiezioni non solo su temi quali il matrimonio e la genitorialità, ma anche sulla partecipazione ai pride e su quella che viene vista come un’esibizione eccessiva e non necessaria, del proprio orientamento sessuale, che infastidisce la libertà altrui di esserne imbarazzato o anche disgustato.

Le motivazioni e i vissuti di queste due visioni sono secondo me ben spiegate in un dialogo tra due personaggi di Skam Italia, durante la seconda stagione, che vi riporto di seguito. Buona lettura e buona visione.


“Cioè io non sono proprio gay gay, capito, cioè non sono tipo te”. “Come sarei io?” “Hai Grindr, vai nei gay bar a rimorchiare la gente che ha come nickname la dimensione del c***o, hai l’arcobaleno, là, come sfondo del telefono. Che poi, per carità, io rispetto molto questo tuo stile Gay Pride, ma semplicemente quello che voglio direi io è che io non sono così e non penso che potrò mai esserlo. Cioè, perché ti devi ossigenare i capelli e andare al Gay Pride e urlare a tutto il mondo con chi ti va di sc*****, perché?”. 

“Hm, okay. Ti vorrei dire un paio di cose su queste persone che usano Grindr e che ti fanno tanto schifo. Tu adesso guardi i miei capelli, guardi il mio tatuaggio… ma non ti rendi conto che domani potrei uscire di casa ed essere massacrato di botte dal primo f******* di *****, no? Tu pensi che questa roba siano scelte frivole, così.. le mie camicie, il tatuaggio colorato, il Pride. Ma non c’è niente di frivolo nel rischiare anche la vita quando si esce di casa e ti dirò di più, queste persone che ti fanno tanto schifo preferiscono morire piuttosto che fingere di essere quello che non sono. Tu ce l’hai questo coraggio,….? Secondo me no, non ancora. Allora dovresti stare attento a non giudicare le persone che vanno al Gay Pride, le persone che lottano per i TUOI diritti, anche se non te ne rendi conto.”

Per approfondimenti sulla serie consiglio:

https://www.timvision.it/series/50726605-skam-italia/s1/e0