a cura della Dott.ssa Del Nero
Coloro che amiamo,
ma che abbiamo perduto, non sono più dove erano, ma sono sempre dovunque noi siamo.
(Sant’Agostino)
Come ogni anno, puntuale, ecco che si avvicina il Natale.
Tra Black Friday e Cyber Monday sponsorizzati alla nausea, l’atmosfera natalizia sembra essere arrivata ancor prima dell’Immacolata Concezione: canali televisivi e telematici, vetrine, strade e le stesse case si sono riempiti di caroselli, promozioni, addobbi e chincaglieria.
…dicembre: il mese della gioia, delle luci sempre accese, dell’albero bio per tutelare le foreste ed evitare la plastica, delle rimpatriate e delle cene aziendali, delle passeggiate per negozi e mercatini.
Il clima è a festa, eppure, quella che provo è malinconia…
Mi sembra quasi perduto il senso dello spirito natalizio ripensando a quando il pandoro e il panettone erano limitati ai giorni intorno al 25 dicembre; a quando l’albero e il Presepe approdavano la settimana della vigilia; a quando i regali sotto l’albero erano pochi ma speciali; a quando il cenone era intorno al tavolo con molte generazioni a confronto e in scontro perpetuo tra portate e vin santo aspettando la mezzanotte.
Quest’anno, diversamente dagli altri, sarà il primo senza te.
Così, in questi giorni di frenesia, colori intermittenti e rumori assordanti, quel che vivo è l’assenza.
Come essere felici quando si è tristi?
Quando si toglie un posto a tavola; quando, scrivendo la lista dei regali da fare, ti rendi conto che è accaduto davvero di avere un nome in meno.
Uno in meno, come i regali, gli abbracci o le chiamate di auguri che riceveremo.
Creare una nuova tradizione
Che ci piaccia o meno, il passato non tornerà più e, con esso, ciò che si porta dentro. Accettare la perdita di un caro prevede intraprendere un percorso interiore spesso faticoso. Quello che possiamo portarci dentro, pensando alla persona persa, è quello che di lei ci resta.
I ricordi, come le candele, bruciano di più nei giorni natalizi – Charles Dickens.
La gioia e la voglia di stare con amici e gli stessi parenti per festeggiare può essere percepita distante e in dissonanza con il proprio stato mentale facendoci sentire ancora più soli e più triste.
Quando la vita mette in discussione il senso stesso della vita e di quel che ci sta dentro, Natale incluso, e siamo sopraffatti dalla malinconia, è importante sintonizzarsi su questi sentimenti senza negarli o congelarli per rinviarli a dopo le feste.
Potremmo provare a condividere il dolore con amici e parenti per supportarsi a vicenda, per esempio. Oppure, se il dolore e la perdita hanno portato ulteriori separazioni e conflitti familiari, potrebbe essere molto importante prendersi del tempo per se stessi.
Considerato che non si può transitare direttamente al 7 gennaio, il periodo natalizio ha da essere vissuto e per far sì che il tempo scorra più rapido, potrebbe essere sfruttato al meglio rispolverando ciò che ci piace fare o ci rende di umore migliore.
Fare dei progetti su come trascorrere questo periodo può essere utile per sentire la situazione maggiormente sotto controllo:
- dedicare del tempo e fare qualcosa che ci piacerebbe davvero fare (che sia alla portata del portafoglio, del meteo e dell’umore del momento);
- gestire l’accesso ai social per limitare frasi fastidiose, confronti e seccature;
- organizzarsi uscite cittadine programmate in modo da evitare le resse o gli incontri sgraditi;
- selezionare gli amici da visitare per scambiarsi doni o i più sinceri auguri;
- selezionare i familiari con cui trascorrere le festività e contribuire attivamente alla buona riuscita della riunione.