di Viviana Puggioni

Alcuni giorni fa ho scritto che i buoni libri parlano sempre di emozioni senza nominarle esplicitamente. “Mi vorrai sempre bene mamma?”, il cui titolo originale è “Mon Amour” rappresenta un’eccezione.

Ho scelto questo titolo per celebrare la Festa della Mamma perché, come tutti i buoni libri, può essere letto con gli occhi di un bambino oppure con gli occhi di un adulto.

Molti vi hanno visto una dichiarazione d’amore incondizionato verso i propri figli ed in effetti è così, ma c’è di più: le mamme spesso si confrontano con un’immagine idealizzata della maternità, rispetto alla quale possono aderire od opporsi, ma è sempre in rapporto ad un ideale che prendono posizione.

Come accade spesso quando i discorsi si polarizzano e rappresentano il mondo diviso tra brave mamme e cattive mamme, si perde la bellezza della complessità di ciò che costituisce il legame tra una madre e suo figlio. I legami affettivi sono il filo conduttore che lega momenti ed emozioni di un rapporto. Astrid Desbordes e Pauline Martin ci illustrano con colori vividi e immagini quotidiane che l’amore comprende il bello e il brutto, senza la necessità di tenerli divisi, come gli alti e i bassi di una musica. E, in fondo, non c’è difetto a cui non finiamo per affezionarci.

Per un bambino piccolo è facile sentirsi amato quando si comporta come noi genitori vorremmo, quando siamo contenti, presenti e complici, ma è difficile sentirlo anche nelle separazioni o nell’accadere di quelle emozioni, come la rabbia, che servono per modulare le distanze o i limiti di una relazione. Capire che le relazioni sono fatte sì, di emozioni, ma che queste emozioni sono tenute insieme dal filo del legame, è un percorso di apprendimento, che si acquisisce attraverso singoli episodi fatti di “andare e tornare”: la prima volta che la mamma va al lavoro e poi torna, l’inserimento all’asilo, la prima sgridata, la prima volta in cui rimane con i nonni o la tata, mentre mamma e papà escono a cena.

La stessa autrice, in un’intervista rilasciata a Sweet Cabane, racconta come nacque per lei la necessità di scrivere “Mon Amour”: “La nascita di Mon Amour è molto semplice: una sera, dopo la scuola mia figlia mi disse: sono andata male agli esami mamma, penso che non mi vorrai più bene” e ho pensato di dover scrivere cosa sia veramente l’amore”.

L’amore non è stare sempre insieme in armonia.

L’amore è allontanarsi e ritrovarsi, strappare e ricucire.

L’amore non è costante, è un legame indissolubile, nonostante le oscillazioni.

Non dovremmo chiederci veramente se siamo brave mamme in assoluto, ma se siamo le migliori mamme che sappiamo essere. Nessun genitore fa mai meno del proprio meglio e se non è il massimo, ma si può sempre migliorare.

Buona festa della mamma a tutte!