Articolo a cura di Rita Cardelli e Valeria Rossi, psicologhe, psicoterapeute

“Non mi ritrovai pazza da un giorno all’altro …mi resi gradualmente conto che la mia vita e la mia mente, andavano sempre più veloci, fino a girare all’impazzata completamente fuori controllo…lavoravo moltissimo e, ripensandoci, dormivo molto poco. La diminuzione del sonno è al tempo stesso un sintomo e una causa della malattia….” Kay Redfield Jamison,  Una mente inquieta, ediz. Longanesi (1996), pag. 75. 

Il disturbo bipolare è una tipologia di disturbo dell’umore, una patologia seria che se non adeguatamente trattata risulta essere altamente invalidante. Ciascuno di noi esperisce un ventaglio di sfumature emozionali, piacevoli o spiacevoli  in risposta a stimoli ambientali ed elaborazioni mentali interiori. Le persone che soffrono di disturbo bipolare non rispondono ad una normale modulazione emotiva bensì si trovano a vivere, in modo alternato, stati affettivi che tendono all’esaltazione (mania)  e stati depressivi.  

Insonnia, alterazioni del ritmo sonno/veglia così come del ritmo circadiano si associano di regola ai disturbi dell’umore. Il sonno nel disturbo bipolare può essere alterato in diversi modi: si va dall’ipersonnia all’insonnia. Durante la fase depressiva le persone possono sperimentare insonnia o ipersonnia, mentre la fase maniacale è tipicamente caratterizzata dal ridotto bisogno di sonno. Il fatto di riuscire  a stare svegli per molte ore senza percepire stanchezza e bisogno di dormire, tipico della fase espansiva, non viene vissuto come un problema bensì VALUTATO come un indicatore di buona salute (“ultimamente dormo poche ore e sono comunque riposato. Faccio tante cose. Sono a 1000”). I disturbi del sonno non caratterizzano solo le fasi maniacali e depressive ma riguardano anche le fasi eutimiche, ovvero le fasi che intercorrono tra un episodio e l’altro (fasi di remissione della malattia). In fase eutimica più del 70% dei pazienti bipolari sperimenta insonnia associata a rischio di ricadute e suicidio. Spesso, infatti, un’alterazione del pattern del sonno che si presenta durante una fase di remissione della malattia predice l’inizio di un nuovo episodio.  

Un’attenta valutazione e un costante monitoraggio del sonno rappresentano dunque, a nostro parere, un aspetto cruciale nel trattamento del disturbo bipolare, in quanto consentono al clinico di gestire in maniera tempestiva alterazioni del pattern del sonno ed eventuali ripercussioni sul tono dell’umore. 

BIBLIOGRAFIA: 

Plante, D.T., Winkelman, J.W. (2008) “Sleep Disturbance in Bipolar Disorder:  Therapeutic implications”. American Journal of Psychiatry.  165:830-843 

 Saettoni M. (2008), “66 domande sui disturbi dell’umore.”, Fondazione Alvise Marotta, Ed. Progetto Cultura, 2008 

Harvey, A. G., Kaplan, K. A., Soehner, M.A., Soehner, A. (2015). Interventions for  Sleep Disturbance in Bipolar Disorder. Sleep Med clin 2015;  10(1):101-105. 

Una mente inquieta, Jamison, K.R. (1996). Ed. Longanesi, pp. 75.