Al servizio della guarigione sociale e della promozione della salute mentale
a cura della dott.ssa Martina Di Biase
Il tecnico della riabilitazione psichiatrica (abbreviato in TeRP) è un specialista sanitario che esercita la professione dopo aver conseguito la laurea triennale in tecnica della Riabilitazione Psichiatrica, della facoltà di Medicina e Chirurgia. Svolge attività dirette alla cura, alla prevenzione e alla valutazione funzionale delle persone affette da patologia psichiatrica o da disagio psichico.
Pertanto crea programmi e interventi riabilitativi ed educativi personalizzati e collabora in équipe multidisciplinare per completare il servizio di cura per il malato nel contesto familiare e ambientale.
Dunque partecipa alla valutazione delle disabilità, delle potenzialità e delle risorse, all’identificazione degli obiettivi terapeutici e quindi al monitoraggio degli esiti dell’intervento. Inoltre si occupa di prevenire e valutare situazioni di stigma. L’approccio riabilitativo, dando ampio risalto al trattamento anche delle conseguenze della malattia, piuttosto che alla malattia di per sé, ha contribuito a evidenziare l’impatto che purtroppo un disturbo mentale può avere sulla totalità della persona.
La sua attività professionale è necessaria al fine di diminuire gli effetti della cronicizzazione del disagio psichiatrico e di promuovere il reinserimento sociale nell’ambiente di riferimento: la riabilitazione psichiatrica è l’unico servizio per la salute mentale che dirige lo sguardo oltre a menomazione, disfunzione, disabilità e svantaggi, mirando all’integrazione di risorse e potenzialità. In termini più tecnici, si tratta di interventi finalizzati all’ aumento della performance, ossia del funzionamento della persona all’interno del contesto sociale.
La tempestività dell’intervento del TeRP è una delle carte vincenti del trattamento: più è precoce e migliore è la prognosi, dando così chances migliori al programma terapeutico. Pertanto la riabilitazione psichiatrica trova ragioni valide di applicazioni anche in termini di prevenzione laddove si individuino categorie a rischio come ad esempio bambini e adolescenti. Il campo di azione del tecnico della riabilitazione psichiatrica si estende lungo l’intero arco della vita della persona, dall’infanzia all’età avanzata, fino a pazienti geriatrici, anche in ambiti di demenze e disturbi cognitivi.
Principalmente lavora in ambito ospedaliero, domiciliare e in tutte le strutture territoriali per il disagio mentale fra cui centri di salute mentale, centri diurni, comunità terapeutiche riabilitative, R.E.M.S.,laboratori protetti, e svolge anche attività in regime di libera professione.
Tutte le tecniche utilizzate sono volte alla ri-abilitazione e alla ri-educazione del paziente e tengono di conto di alcuni aspetti centrali tra cui:
- Orientamento sulla persona: l’attenzione è concentrata sull’essere umano nella sua interezza, piuttosto che su un’etichetta diagnostica o su una malattia;
- Funzionamento: la cura è finalizzata al miglioramento della performance delle attività quotidiane nel contesto di vita;
- Supporto nei luoghi in cui una persona vive, apprende, socializza o lavora e nei tempi di vita, rispettando bisogni e necessità anche relativi all’andamento della malattia;
- Coinvolgimento: l’importanza del contratto riabilitativo terapeutico e del paziente come soggetto attivo del processo;
- Scelta: l’attenzione si rivolge alle preferenze della persona;
- Orientamento sull’esito: la valutazione dell’intervento riabilitativo in itinere per verificarne i benefici e gli eventuali e opportuni aggiustamenti;
- Potenziale di crescita: l’obiettivo principe è il miglioramento della qualità di vita della persona, del suo successo e della sua soddisfazione, indipendentemente dalle difficoltà del momento.
Tra le tecniche più conosciute, destinate all’individuo e/o a gruppi, vanno citate la psicoeducazione, i laboratori espressivo-comunicativi, le attività di potenziamento cognitivo e il social skills training.
Resta fondamentale accennare che la riabilitazione psichiatrica pone le sua basi sugli ingredienti della relazione terapeutica fra i quali l’accoglienza, l’ascolto, la fiducia, l’empatia, la comprensione e la codifica del vissuto della malato.