IKIGAI, ragione di vita
di Chiara Lignola
Ikigai (生き甲斐) è un termine giapponese che non ha una vera e propria traduzione nella nostra lingua. si scrive con quattro caratteri che significano “vita”, “ciò che vale la pena”, “priorità, iniziativa” e “bellezza, eleganza”. In breve: “avere un motivo buono e bello per alzarsi al mattino” una “ragione per alzarsi la mattina”
Il concetto di ikigai viene da Okinawa, un arcipelago giapponese, noto non solo per essere stato teatro di battaglia durante la Seconda Guerra Mondiale, ma anche per far parte delle cosìdette zone blu. Le zone blu cioè le aree demografiche e geografiche del mondo in cui si ha un’aspettativa di vita più alta rispetto alla media mondiale, come in Italia, la Sardegna.
La ricetta delle zone blu sembra essere abitudini salutari riguardanti non soltanto l’alimentazione sana, l’attività fisica, il contatto con la natura, la vita di comunità basata sull’aiuto reciproco (moai[1] ) e la condivisione ma anche la meditazione e la ricerca del proprio ikigai.
Per quanto riguarda la meditazione, la scienza ha dimostrato ormai da tempo i suoi benefici sul benessere dell’individuo, in particolare, all’interno dell’approccio cognitivo comportamentale di terza generazione, l’applicazione della mindfulness mostra la sua efficacia terapeutica su ansia, stress e depressione. La meditazione o pratica della consapevolezza, in generale sembra dunque migliorare la qualità di vita.
L’Ikigai è qualcosa di personale e soggettivo.
L’Ikigai è formato da quattro elementi o pilastri:
1. ciò che ci piace fare,
2. ciò che sappiamo fare bene,
3. ciò per cui potremmo essere pagati,
4. ciò di cui il mondo ha bisogno.
L’ikigai è insieme di passione, professione, vocazione e missione.
Fare qualcosa che il mondo non necessita, sebbene la si ami, si è bravi a farla e si venga pagati, dà soddisfazione, ma può farci scontrare con un senso di inutilità.
Ragionando in termini cognitivo comportamentali di terza ondata, l’ikigai sembra essere in linea con il concetto dell’Acceptance and Commitment Therapy (ACT) di una vita consapevole in linea con i propri valori. Gli abitanti centenari dell’isola Okinawa hanno, infatti, una grande consapevolezza del concetto di ikigai e per ciascuno rappresenta qualcosa di diverso come un sogno, un obiettivo, ma anche una piccola azione quotidiana fatta con consapevolezza e amore.
Ikigai e ricerca scientifica
L’ikigai è diventato oggetto dell’attenzione della ricerca scientifica che cerca di capire i fattori che influiscono sulla qualità di vita delle popolazioni delle zone blu.
“Il senso di Ikigai non riflette semplicemente fattori psicologici individuali (benessere, speranza), ma anche la consapevolezza individuale delle motivazioni per cui si vive; il suo significato ha a che vedere con l’avere uno scopo o una ragione per vivere. (…)Nel più autorevole dizionario giapponese l’ikigai è definito come provare gioia e senso di benessere per essere vivi, realizzare il valore di essere vivi”. I ricercatori dell’Università di Sendai riportano che i tassi di mortalità sono notevolmente più bassi tra chi ha dichiarato di possedere un forte senso di Ikigai (Tanno et al.2008). La ricerca scientifica supporta fino ad oggi i benefici dell’ikigai. Il lobo prefrontale umano è più evoluto rispetto a quello di altri mammiferi. Come tale, ogni persona ha un innato bisogno di stabilire una vita significativa, spesso definita come “Scopo nella vita (PIL) / ikigai”, usando il funzionamento dei loro lobi prefrontali. PIL / ikigai psicologicamente e fisiologicamente il lobo prefrontale hanno funzioni comuni come l’ambizione, la regolazione delle emozioni e l’integrazione degli eventi psicologici. PIL / ikigai contribuisce a ridurre l’ansia influenzata dalla necessità di approvazione da parte di altri e stimola il piacere e il benessere, che possono essere correlati alla secrezione ben bilanciata di neurotrasmettitori come serotonina, dopamina ed endorfina (Ishida, 2012).
Qual è il vostro ikigai?
Bibliografia scientifica citata
Ishida R. (2012). Reducing anxiety in stutterers through the association between “purpose in life/Ikigai” and emotions. Global journal of health science, 4(5), 120–124. https://doi.org/10.5539/gjhs.v4n5p120
Tanno, K., Sakata, K., Ohsawa, M., Onoda, T., Itai, K., Yaegashi, Y., Tamakoshi, A., & JACC Study Group (2009). Associations of ikigai as a positive psychological factor with all-cause mortality and cause-specific mortality among middle-aged and elderly Japanese people: findings from the Japan Collaborative Cohort Study. Journal of psychosomatic research, 67(1), 67–75. https://doi.org/10.1016/j.jpsychores.2008.10.018
Mori, K., Kaiho, Y., Tomata, Y., Narita, M., Tanji, F., Sugiyama, K., Sugawara, Y., & Tsuji, I. (2017). Sense of life worth living (ikigai) and incident functional disability in elderly Japanese: The Tsurugaya Project. Journal of psychosomatic research, 95, 62–67. https://doi.org/10.1016/j.jpsychores.2017.02.013
[1]Gli abitanti diOkinawa si riuniscono gruppi chiamati Moainche offrono servizi sociali, logistici, emotivi e persino sostegno finanziario l’uno all’altro per tutta la vita.