40 giorni dall’inizio.
Domani è lunedi, sorge il sole , è tutto confuso… è lunedi, no è venerdi , forse riparla Conte. Da oggi riaprono le cartolerie, dettaglio di libri, il commercio al dettaglio di vestiti per bambini e neonati e cosi ai supermarket possiamo forse veder rimosso il brutto DO NOT CROSS the line in plastica , se va bene; della merce non acquistabile.
Giorante ambivalenti, mi alzo bene, ora piene, ore creative , ore di panificazione improvvisata ( pare che sia aumentata tantissimo la ricerca su Google della ricerca di “ fare il pane in casa “ negli ultimi 30 giorni) , poi arriva l’ora della detersione , lavaggi di oggetti dimenticati perfino il lavaggio della lavatrice a carico vuoto…” perchè sai, però ho scambiato una parola con una persona alla distanza di sicurezza e con la mascherina”. Poi si pranza , si inventa, e forse nei giorni è scemata la voglia di #mysweetquarantine e postare i piatti con leccornie e libagioni da condividere con uche lavora solo per Just eat , ma mica cucina. C’è l’ora della pennichella e della voglia di libertà, torneremo liberi , ma liberi da che?
Arriva la chiamata alle armi del work out e della camminata prima vicina dopo lontana scusa, mi sbaglio e mi adeguo , o del libro che avevi pensato di finire per il week end al mare per i vari ponti di aprile. Up …down…mi sento da solo in compagnia,c’è quella studentessa che ha raggiunto nonostante il DPCM l’amico per finire la tesi, ma va tutto bene, poi arrivano le 18, va tutto bene, vado sui social. L’ora piu buia dissero il 9 Marzo e uno statista anni fa.
Gli aerei non si prenotano, #mavabene, poi si rovescia un secchio e avevi passato, mannaggia, una candeggina con sopra il Mastro Lindo e ti senti svanire come l’assenzio e l’essenza delle giornate.
Arriva la sera la scelta è sui film sui libri e sul venerdi 17 , sui ventilatori , l’eparina, si bramano film in cassetta ma il DVD non va e non te lo riparano. C’è comunque un cielo meraviglioso e la vita va.
La playlist ascoltala ha canzoni toste e canzoni che cercano di dare un senso in quei momenti in cui ritrovi una serie di oggetti spostati, a cui non daresti nessuna importanza nei giorni di odinaria routine ma che porterebbero al passaggio da 0 a 100 come alcuni rocker, ma siamo bravi e restiamo a casa. Almeno per ora. Giornate ambivalenti.
Altrove (Morgan)
Però
(Che cosa vuol dire però)
Mi sveglio col piede sinistro
Quello giusto
Forse già lo sai
Che a volte la follia
Sembra l’unica via
Per la felicità
C’era una volta un ragazzo chiamato Pazzo
E diceva sto meglio in un pozzo che su un piedistallo
Oggi ho messo
La giacca dell’anno scorso
Che così mi riconosco
Ed esco
Dopo i fiori piantati, quelli raccolti
Quelli regalati, quelli appassiti
Ho deciso
Di perdermi nel mondo
Anche se sprofondo
Lascio che le cose
Mi portino altrove
Non importa dove
(Non importa dove)
Io
Un tempo era semplice
Ma ho sprecato tutta l’energia
Per il ritorno
Lascio le parole non dette
E prendo tutta la cosmogonia
E la butto via
E mi ci butto anch’io
(Sotto le coperte, che ci sono le bombe)
(È come un brutto sogno che diventa realtà)
Ho deciso
Di perdermi nel mondo
Anche se sprofondo
Applico alla vita
I puntini di sospensione
Che nell’incosciente
Non c’è negazione
Un ultimo sguardo commosso all’arredamento
E chi s’è visto, s’è visto
(Svincolarsi dalle convinzioni)
(Dalle pose e dalle posizioni)
(Svincolarsi dalle convinzioni)
(Dalle pose e dalle posizioni)
(Lascio che le cose)
(Mi portino altrove)
Lascio che le cose
Mi portino altrove
(Altrove)
(Svincolarsi dalle convinzioni)
(Dalle pose e dalle posizioni)
(Altrove)