A cura della Dr.ssa Monica Ganni

L’acqua è fonte di vita per il corpo umano perché è il nutriente più importante. Soddisfare il fabbisogno idrico dell’organismo è una necessità quotidiana irrinunciabile perché  si verifica una continua perdita di acqua (500-800 ml di acqua al giorno attraverso la respirazione, le feci, la sudorazione e con le urine circa il doppio) che richiede un altrettanto continuo rifornimento.

La percentuale d’acqua nel corpo umano varia a seconda dell’età: 85% nel neonato,  55-60% nell’adulto, fino a scendere al di sotto del 50% nell’anziano. Nel muscolo la percentuale di acqua è circa del 75%, nella pelle e nel cervello è del 70-80%. Se contiamo il numero di molecole presenti nel corpo umano, si scopre  che il corpo umano è composto per il 99% d’acqua . Secondo Jha Alok (fisico e scrittore scientifico), le cellule  sono in gran parte acqua pura, più una manciata di sostanze che servono a diversificarle.

Per le sue peculiari proprietà chimico-fisiche, l’acqua presiede a tutti i cicli metabolici fondamentali del nostro organismo: trasporta le sostanze nutrienti alle cellule e nello stesso tempo asporta le sostanze di rifiuto che le cellule necessitano di espellere, assicura la regolazione della temperatura corporea, lubrifica le giunture, favorisce la peristalsi intestinale,  permette il drenaggio linfatico, idrata le mucose ed elasticizzala pelle. E’ il componente principale del sangue, regolandone il volume e la fluidità: un corpo disidratato ha il sangue più denso, ed è maggiormente esposto al rischio di trombi, ictus e infezioni. Per avere un’adeguata trasmissione degli impulsi nervosi e contrazione muscolare è necessario che ci sia acqua a sufficienza sia dentro che fuori delle cellule.

Lo stato di idratazione del corpo è controllato da una regione del cervello, l’ipotalamo, che riceve segnali da tutto il corpo: quando c’è carenza di liquidi l’ipotalamo stimola la sete e la produzione, da parte della ghiandola surrenale, dell’aldosterone, ormone che favorisce il riassorbimento sodio e acqua nel rene, con eliminazione del potassio. Per questo motivo, oltre a bere acqua, abbiamo continuamente bisogno di assumere alimenti che apportino questo minerale.

Grazie a questa fine regolazione dovremmo essere tutti ben idratati, invece molte persone non bevono a sufficienza. Come mai?

Perché la comparsa e la percezione dello stimolo della sete sono  alterati quando siamo sotto stress, condizione che blocca la produzione di aldosterone.  Con il perdurare dello stress, il nostro organismo si adegua alla carenza di acqua e non manda più stimolo della sete. In caso di stress o di una dieta sbagliata i recettori per la sudorazione, presenti soprattutto nelle mani, nei piedi e sulla fronte, si atrofizzano e non mandando più segnali, il desiderio di bere cala drasticamente.

Considerando che un neonato è ben idratato, mentre una persona anziana lo è molto meno, e che lo stimolo a bere si attenua dopo i 50 anni, in pratica invecchiare non è altro che un lento disidratarsi.

La valutazione dello stato di idratazione effettuata tramite test impedenziometrico (BIA) dimostra che la maggior parte delle persone ha un valore inferiore all’ideale in qualsiasi fascia di età! Questa mancanza provoca invecchiamento, perché indica che l’età cronologica (quanti anni hai) viene superata dall’età biologica (età dei tessuti). Per mantenere una bassa età biologica occorre avere una massa liquida elevata nei muscoli, i nostri principali depositi di acqua, glicogeno e minerali. Un organismo invecchiato, invece, ha molto grasso, pochi muscoli, pochi minerali, poca acqua e quella poca è fuori dalle cellule.

E’ ormai chiaro che è necessario bere abbondantemente ogni giorno. E l’acqua rappresenta il nostro miglior idratante per l’organismo.

Ma bere acqua è sufficiente per idratare adeguatamente  il nostro corpo?

I vegetali, con il loro contenuto di acque biologiche, ricche di sali minerali (contribuiscono per il 25% alle necessità di magnesio,  per  il 37% al fabbisogno di potassio e solo per il 3% all’assunzione di sodio) e antiossidanti, sono necessari per rimpiazzare i fluidi persi dal corpo.

Coloro che mangiano molti cibi vegetali sono meglio idratati ed hanno più minerali che trattengono l’acqua nelle cellule.

Chi mangia biscotti, cracker, grissini, salumi, formaggi, pizza, snack salati, dolci,

cibi non solo poveri di acqua ma che anzi, impoveriscono le riserve idriche dell’organismo, necessita di assumere una quantità quotidiana di acqua maggiore.

Ma quanto acqua bisogna bere?

Una regola semplificatrice per una persona che segue una dieta “attira acqua”, ricca di frutta e verdura, può essere la seguente:

  • nelle mezze stagioni l’assunzione minima di acqua nelle 24 ore, in caso di vita sedentaria, dovrebbe essere circa il 2% del peso corporeo;
  • quando fa molto freddo o molto caldo o in un clima secco e ventilato la richiesta sale al 3%;
  • se svolge un’attività fisica media ha bisogno del 3% di acqua al giorno mentre in caso di attività fisica intensa ha bisogno di assumere acqua per circa il 4% del peso.

L’acqua, in conclusione, è il mezzo indispensabile per la salute e la vita e il sistema più semplice per rimanere in forma è bere tanta acqua.

Riferimenti bibliografici

Jha Alock, Il libro dell’Acqua, Boringhieri, 2015

Luciano Rizzo, I segreti dell’acqua, Editoriale Programma, 2018-08-12

Pollak Gerald, https://www.prweb.com/releases/2014/03/prweb11623245.htm