Dr. Filippo Nicola Frassi – Associazione Studi Cognitivi Pandora, Lucca

In un momento difficile che ha rivoluzionato la vita di tutti, anche i bambini sono costretti a fronteggiare esperienze e vissuti nuovi in un contesto ambientale molto particolare.

In questo scenario acquisisce importanza soffermarsi sugli aspetti  della  gestione emotivo-psicologica della pandemia da covid-19 nel bambino e degli eventuali scenari ad essa correlati.

Sappiamo che i bambini sono probabilmente i soggetti con minor rischio di essere contagiati o, in ogni caso,  di non sviluppare sintomatologie preoccupanti ma l’emergenza Covid-19 li espone comunque a vissuti e situazioni che potrebbero risultare fonte di importante disagio. L’attento monitoraggio di tali eventualità permetterà di trasformare questa difficile situazione in un momento generativo che potrà essere valorizzato in futuro.

Nello specifico potremmo pensare di schematizzare le problematiche in queste macro-categorie:

–         Cambiamento nella Routine di Vita

–         Esposizione a contenuti angosciosi e catastrofici

–         Fronteggiamento di vissuti di vita stressanti e/o traumatici

–         Gestione delle norme e significato condiviso delle regole

–         Riduzione della vita sociale, relazionale, e ambientale

E’ doveroso premettere come i bambini siano “portatori inconsapevoli” di una enorme capacità di adattamento e resilienza che gli adulti spesso dimenticano di aver posseduto e quindi con grande rapidità riescono ad uniformarsi alle nuove richieste ambientali.

Associato a ciò, dobbiamo tener presente quanto in età evolutiva non sia sempre facile applicare una distinzione tra paura e ansia basata su caratteri di obiettività e pericolosità in quanto nella mente del bambino non è ancora così netta la differenziazione tra mondo immaginato e mondo reale.

In questo poche righe tenterò di mettere a fuoco eventuali accorgimenti volti a fronteggiare questo momento con la sensazione di averlo attraversato insieme ai  bambini e non  malgrado  essi.

Cambiamento nelle Routine di Vita

La prima tra le misure di contenimento adottate è stata la chiusura delle scuole, a cui sono seguite passo passo tutte le altre misure restrittive, con esito di una forzata convivenza in casa in assenza delle normali abitudini di vita. L’iniziale percezione di vacanza si è via via evoluta in senso di costrizione dettato dallo stravolgimento della routine  famigliare con le sue inevitabili problematiche.

Non capita di rado di sentire in questo periodo commenti sarcastici in merito alla convivenza forzata in famiglia o alla genitorialità obbligata ma se avessimo la possibilità di chiedere e approfondire scopriremmo la grande complessità che si sta generando in tanti nuclei familiari. Come è ben noto la ripetitività è una della attività che permette ai bambini di costruire un senso di prevedibilità stabilizzando il proprio turbinio emotivo quindi ,va da sé che la perdita delle “ruotinarietà” rappresenti un momento di potenziale sconquasso emotivo che si associa a quello genitoriale andando a scompensare la dinamica familiare.

La ricerca di una nuova routine che possa anche solo un pò avvicinarsi alla precedente può rappresentare una buona strategia per ripristinare un equilibrio utile al bambino, o ,ancora, si può procedere inserendo una nuova attività quotidiana che renda meno noiosa e più costruttiva la quarantena per tutti i componenti del nucleo familiare. Una buona soluzione può essere quella di coinvolgere i bambini nelle attività domestiche che normalmente vedono impegnato solo uno degli adulti di casa in mansioni come il  cucinare, riordinare e pulire una stanza, fare giardinaggio. Tali attività calibrate sulle  competenze correlate all’età possono essere molto stimolanti per i bambini. Questo ci permetterà e soprattutto consentirà loro di ricordare questo strano e brutto periodo anche come un momento  in cui hanno imparato a fare  o comunque si sono occupati di una determinata cosa insieme a  Mamma o Papa’ (orto, giardinaggio condiviso, giochi di carte, dama e scacchi, ricetta particolare etc). Fondamentale che sia una attività nuova e mai fatta, in grado quindi di cristallizzare un ricordo positivo di questo periodo.

Esposizione a contenuti angosciosi e catastrofici

Come da più parti segnalato la attuale pandemia è la prima grande emergenza mondiale che avviene nell’era social e dell’informazione continua e selvaggia. Tutti noi viviamo completamente inseriti in un mare di informazioni e notizie a cui possiamo accedere immediatamente.

Questo ha portato ad una frenetica rincorsa alla notizia, cavalcando il ben noto principio nel mondo dell’informazione dove paura, terrore e messaggi catastrofici fanno più audiance e/o pubblico tanto da far parlare di “infodemia”.

Per i bambini partecipare passivamente ad una sovraesposizione mediatica di questa tipologia può essere estremamente dannoso, inducendo visioni catastrofiche e spaventose che sono alla base di vissuti di paura e di ansia con manifestazioni dirette nelle quotidianità. E’ una cosa a cui prestare la dovuta attenzione perché tale flusso dii informazioni avviene nostro malgrado ed in modo incontrollato. Una metodica di informazione precisa basata sulla condivisione di dati chiari e facilmente comprensibili, in cui si possa evincere il razionale che sta dietro alla determinazione di eventuali scelte è una modalità necessaria per limitare l’impatto e la permanenza dei vissuti negativi sopradetti.

Risulta, pertanto, utile, ridurre al minimo possibile l’esposizione dei bambini alla cascata mediatica di informazioni sulla pandemia, meglio riservare  un unico breve spazio della giornata facendosi traduttori attivi di quanto viene spesso impropriamente comunicato.

Fronteggiamento di vissuti stressanti e/o traumatici

E’ capitato o, purtroppo capiterà, che alcuni bambini saranno direttamente coinvolti nella gestione di vissuti negativi e dolorosi direttamente collegati alla pandemia in corso, inerenti a contagi, quarantene e finanche vicende luttuose.

La rassicurazione e la condivisione empatica sono gli strumenti cardine nella gestione di queste situazioni in cui l’errore da non commettere è quello della negazione e/o stigmatizzazione degli stati emotivi spiacevoli, da qui le frasi del tipo “…non devi fare così…” o “… non è niente, non ti devi preoccupare..” dovranno trasformarsi  in “..ti capisco, anche a me capita di essere preoccupato/a…” e “.. capisco la tua tristezza e mi dispiace..”.

L’attuale drammaticità della situazione permette di usare il senso di realtà nel ridurre l’impatto persecutorio di certi vissuti in cui il perché proprio a me o a noi può essere attenuato dalla consapevolezza di essere coinvolti in una situazione che colpisce tutta la popolazione, nessuno escluso.

Il supporto e la spiegazione puntuale dello stato emotivo del bambino con la consequenziale attribuzione di significato condivisa rappresenta uno strumento imprescindibile nell’affrontare le emergenze emotive che possono evidenziarsi in questo momento .

Gestione delle norme e significato condiviso delle regole

Essere attenti e rispettosi delle regole è in questo momento il modo migliore per fare la nostra parte; anche i bambini possono vedere il significato sotteso dell’essere solidali e del vivere in una comunità in cui le regole rappresentano il minimo comune denominatore per il rispetto e la convivenza pacifica. Mai come in questo momento siamo bombardati da messaggi sulla necessità del rispetto delle regole: facciamo in modo che questa sia una buona occasione per “lavorare” sul concetto di normatività  proprio con quei bambini che hanno presentato o presentano difficoltà nell’acquisizione di tale costrutto.

Va da sè come sia necessario per il mondo adulto in questo momento svolgere il ruolo di attivi fautori del rispetto delle regole, ed essere consapevoli che l’apprendimento per imitazione soprattuto da adulti emotivamente significativi è uno dei maggiori sistemi in grado di formare conoscenze durature.

Questa situazione può palesare anche una buona occasione per insegnare ai più piccoli a non dare però un immediata accezione negativa a chiunque sembri non attenersi alle regole che ci sono state imposte in questo momento. L’adulto significativo può quindi farsi portavoce di realtà alternative dettate da condizioni o situazioni evolutesi in modo differente alla propria. Ciò stimola nel bambino l’acquisizione di un sentimento di tolleranza e solidarietà così importanti nella costruzione di abilità prosociali.

Riduzione della vita sociale, relazionale, e ambientale

Lo stravolgimento della nostro stile di vita il cambiamento forzato della normale routine deve implementare in tutti noi la percezione che tutto nasca da scelte rese necessarie dall’emergenza. Le figure di riferimento possono modulare e mitigare l’accezione negativa dettata dalla limitazione di libertà motivandola come necessaria e frutto di una scelta condivisa da tutti. Tale atteggiamento conduce alla riduzione delle conseguenze emotive negative che avrebbe avuto se percepita altrimenti come un imposizione.

Mediare il senso di costrizione dettato dalle regole di contenimento con un atteggiamento positivo permette ai bambini di mobilitare le proprie innate risorse di adattamento e spiegarsi la conseguente riduzione  in termini di vita sociale, relazionale, ed ambientale. La tecnologia può svolgere il ruolo di mediatore e supporto delle necessaria intersoggetività sia con le amicizie che con i legami parentali e, dovrà essere utilizzata  e condivisa con i bambini. I contatti con il mondo esterno posso essere mantenuti virtualmente con l’utilizzo della tecnologia: videochiamate, chat e telefonate. E’ comunque necessario contenere in un momento preciso della giornata tale attività, in modo da non farla diventare una consuetudine preservando l’efficacia di tale incontro virtuale.

Da segnalare inoltre come sia utile in questo momento aiutare i bambini ad esplorare il vissuto della noia, tanto osteggiato dal nostro stile di vita, che avrà la possibilità di essere percepito come generatore di stati attivi e finanche creativi .

In conclusione,  queste poche righe non vogliono e non hanno minimamente la pretese di essere un prontuario di regole comportamentali ma solo, fornire qualche spunto di riflessione sul momento che stiamo attraversando cercando di rivolgere un attenzione ragionata all’ Età Evolutiva, ricordando che contagioso non è solo il Virus, ma anche l’ottimismo e la positività.