Dr. Filippo Nicola Frassi
Psicologo – Psicoterapeuta
Associazione Studi Cognitivi Pandora, Lucca
Che cosa è? Come si manifesta? Quali implicazioni in questo preciso momento? Alcune riflessioni e consigli pratici.
“… E’ normale che mio figlio abbia paura del buio? E delle malattie?..
”… E’ normale che mio figlio si disperi quando lo accompagno a scuola?..”
“… E’ normale che mia figlia sia sempre spaventata in merito ad una eventuale catastrofe?.”
I quesiti non possono non prendere in considerazione l’intensità e la frequenza con cui si manifestano i sintomi ma la risposta ai genitori che pongono ad uno psicologo dell’Età Evolutiva questi interrogativi è no, no e sempre no, non è normale e nel caso lo fosse, poiché trattasi di episodio isolato, non è indice di benessere preoccuparsi così tanto.
La letteratura sull’argomento è alquanto esplicativa: le ricerche dimostrano che l’Ansia da Separazione è più frequente nei bambini piccoli, colpisce circa il 2-5 % della popolazione ed è il disturbo più diffuso ne bambini sotto i 12 anni (Herren 2013). E’ stato evidenziato inoltre, come il 75% degli adulti affetti da disturbo d’ansia sono stati a loro volta bambini con Disturbo d’Ansia da Separazione (Milrod, 2014) ma, ciò nonostante, oggi il Disturbo d’Ansia da Separazione rimane comunque una patologia sottodiagnosticata e di conseguenza sottotrattata (Brewer, 2015).
Parlare di Ansia da separazione significa rimarcare l’annoso confine tra normale e patologico che in ambito clinico ed ancor di più in quello relativo alla psicopatologia dell’Età Evolutiva acquista ancora più importanza. E’ noto che se certe manifestazioni sono normali in alcune fasi dello sviluppo, il loro persistere e presentarsi anche in momenti successivi evidenzia delle falle nell’acquisizione delle necessarie capacità maturative.
Andiamo con ordine quindi: si parla di ansia da separazione quando è presente un’eccessiva paura riguardante l’allontanamento da casa o dalle figure di riferimento del bambino.
Caratteristica principale risulta essere l’angoscia esperita dal piccolo quando si deve separare da qualcuno della famiglia (di solito la madre).
Lo stato di ansia deve essere inadeguato al livello di sviluppo del bambino o meglio le manifestazioni comportamentali dettate dalla sintomatologia sono discrepanti con l’età del soggetto in questione.
Devono essere presenti paure eccessive collegate ad eventi catastrofici in associazione alla sensazione vivida di perdere o rischiare di perdere per sempre le figure di attaccamento (morti, incidenti, malattie).
Quanto descritto si esplicita anche con una estrema difficoltà a stare da soli unita al rifiuto di compiere anche brevi attività che richiedano spostamento in autonomia.
Spesso è presente una tendenza ad accusare sintomi fisici (mal di testa, vomito, dolori addominali) nell’imminenza della separazione.
Questi bambini si mostrano anche estremamente tristi nelle situazioni in cui sono lontani da casa.
A differenza delle occasionali e lievi preoccupazioni che tutti possono sperimentare durante l’allontanamento dai propri genitori, il disturbo d’ansia di separazione, quindi, arriva ad influenzare notevolmente la vita di un bambino limitandone la capacità di impegnarsi in attività quotidiane.
Date queste premesse si può ipotizzare con facilità che la pandemia da Covid-19 non possa non aggravare il quadro sintomatologico di quei bambini in cui il disturbo era già presente.
Poter stimare quantitativamente poi se l’attuale scenario possa favorire una crescita o un peggioramento di tali manifestazioni è comunque una evenienza da considerare.
Fondamentale risulta analizzare alcuni punti che possono esercitare un ruolo nella genesi e nel mantenimento degli aspetti morbosi e pre-morbosi correlati all’ Ansia da Separazione nel momento storico che la diffusione del virus ci chiama a gestire.
Il Mondo come Pericoloso
L’emergenza in corso ci ha obbligato ad accentuare la percezione del mondo come pericoloso. Purtroppo le necessarie misure restrittive ed il cambiamento di vita conseguente unito al distanziamento sociale non fanno che colludere con vissuti già ampiamente e drammaticamente sperimentati da bambini con Ansia da separazione ben prima della Pandemia.
Risulterà fondamentale quindi riuscire ad affrontare con senso di realtà tali concetti dedicando momenti specifici di spiegazione ai bambini.
Un modello genitoriale corretto dovrà dedicare uno specifico spazio relazionale in cui esplorare le paure e fornire le necessarie rassicurazioni questo sarà di fondamentale importanza per veicolare correttamente le informazioni.
La Percezione Catastrofica
L’eccessiva stimolazione mediatica a cui tutti siamo esposti in questo momento rappresenta una pericolosa influenza sulla crescita ed il consolidamento di una visione catastrofica della situazione.
Da mettere in atto, una primaria protezione limitando significativamente l’esposizione al continuo fluire di notizie negative, riducendo anche gli spazi di conversazione ad esse associati. Oltre a questo è molto utile cercare di normalizzare quanto sta accadendo, usando il bagaglio di conoscenza storica facendo vedere come ciclicamente questi momento accadono e adesso diversamente dal passato sappiamo come contenerli, ed affrontarli, grazie al progredire della scienza della medicina ma anche grazie alla rapidità con cui circolano le informazioni.
La Casa come Luogo Sicuro
Come già preannunciato i bambini con Ansia da Separazione sono estremamente legati al concetto di casa come luogo sicuro, come spazio in cui rifugiarsi e proteggersi; sarà necessario, quindi riuscire a mediare questo concetto cosi ampiamente enfatizzato dalla campagna “io resto a casa”.
La possibilità di ridurre la portata delle conseguenze della sovraesposizione a questi contenuti dovrà obbligatoriamente essere una priorità cercando di ridimensionare costantemente il significato di tale messaggio circostanziandolo alla situazione. Di altrettanta importanza sarà cercare ogni occasione per promuovere momenti di autonomia, con piccoli incarichi anche mai fatti prima, in modo da coltivare le risorse necessarie per non rimanere “intrappolati” ulteriormente in casa anche nel momento in cui sarà possibile tornare ad uscire.
Il Pericolo di Morte
E’ sicuramente il tema più scottante, in cui si affrontano le angosce di perdita, i vissuti di solitudine, e le paure più significative. Non si potrà cercare di evitare di affrontare l’argomento anche se è sempre stato drammaticamente complesso. La condivisione empatica, sarà il passo essenziale in cui permettere al minore di sentirsi capito e alle prese con un carico emotivo di cui non è unico portatore. La condivisione con gli adulti aiuterà i minori a normalizzare il vissuto angoscioso implementandolo con corretto uso del senso di realtà, e paradossalmente arrivando a poter essere un vero e proprio momento terapeutico.