a cura della dott.ssa Elisa Tenucci
Dai Valori all’Azione Impegnata. Consigli pratici per raggiungere gli obiettivi che solitamente ci poniamo per il nuovo anno, o perché no, riuscire a depennare finalmente qualcuno di quelli vecchi che continuamente si ripropongono nella lista.
Come mai la maggior parte di noi, se non tutti, colleziona obiettivi posti ad ogni inizio anno che poi non riesce mai a portare a termine? “Mi metto a dieta” “mi iscrivo in palestra” …quante nutrizioniste, dietologhe o palestre hanno perso potenziali clienti?
Esistono un paio di zavorre che la maggior parte di noi si portano dietro e sono la mancanza di chiarezza dei propri valori e la sua conseguente incapacità ad agire, di “passare all’azione”. Nell’Acceptance and Commitment Therapy (ACT) questi aspetti costituiscono due dei processi fondamentali che favoriscono la flessibilità psicologica: i valori e l’azione impegnata. Per rispondere, così, alla domanda su cosa ci blocca nel mettere in atto piccoli passi verso il buon proposito è necessario capire se l’obiettivo che ci siamo posti è in linea con i nostri valori oppure ci allontana da essi. Per non cadere in trappola sarebbe utile partire dall’identificare i nostri valori che poi guideranno le nostre azioni.
Cosa è importante per me? “Mi metto a dieta”: quanto è importante per me l’aspetto fisico e la cura della mia persona?
Questo processo dell’ACT è ciò che viene chiamato mancanza di contatto con i propri valori. Con tale mancanza si intende l’insieme di difficoltà legate all’individuare ciò che per ognuno di noi è importante e che potrebbe rendere la nostra vita ricca e significativa. Il fenomeno più diffuso è la confusione nel trovare scopi personali, chi presenta difficoltà in questo processo riporta spesso frasi come “non so cosa voglio” o “ non c’è nulla di importante per me in questo momento”.
In questa chiave di lettura, è necessario fare una distinzione tra il termine Valori e gli Obiettivi personali. Cosa sono quindi codesti Valori? Sono dei principi guida che ci orientano e motivano nella vita, portandoci ad andare nella direzione di ciò che è importante. Prenderne consapevolezza è fondamentale per il benessere psicologico, proprio perché permette di scoprire ciò che motiva le nostre azioni e poterne fare un uso quando manca la motivazione dentro di noi, quando la fatica ci spegne la fiammellina. Sono i precursori per poter pianificare obiettivi e azioni. Ad esempio “essere una mamma presente e amorevole” è un valore, mentre “trascorrere più tempo insieme ai miei figli il pomeriggio” rappresenta un obiettivo. I valori sono quindi concetti astratti e sempre presenti mentre gli obiettivi sono concreti e raggiungibili e proiettati verso il futuro: corrispondono a qualcosa che vorremmo realizzare. Ergo, essere consapevoli dei nostri valori e impegnarci nel perseguirli, ci permette di andare avanti nella direzione desiderata anche in presenza di difficoltà o ostacoli.
Una bella e utile metafora utilizzata nell’ ACT per distinguere i valori dagli obiettivi è quella della bussola (S. Hayes,2004):
I valori sono come una bussola. Una bussola ci indica la direzione e ci permette di mantenerla quando siamo in viaggio. I nostri valori fanno lo stesso lungo il viaggio della vita. Li usiamo per scegliere la direzione in cui vogliamo muoverci e per mantenerla mentre avanziamo. Così quando agiamo nella direzione di un valore è come andare verso ovest. Non importa quanto ci si muova verso ovest, non lo si raggiungerà mai, per quanto si viaggi c’è sempre un ovest più lontano verso cui andare. Gli obiettivi, invece, sono come le cose che si cerca di raggiungere nel viaggio: sono come i luoghi che si vogliono vedere o le montagne che si desidera oltrepassare mentre ci si mantiene in viaggio verso ovest.
Identificare i propri valori non è sempre semplice; tuttavia in questo approccio vengono utilizzate alcune domande come appunto “Cosa è importante per me?” “Che tipo di persona vorresti essere (nelle diverse aree di vita: lavoro, famiglia, amici ecc)?”
Come si passa dai valori all’azione impegnata? L’azione impegnata o “commited action”, nell’ ACT rappresenta un tassello molto importante per il benessere psicologico della persona, ed è la conseguenza della scelta di un valore e della successiva determinazione ad andare in quella direzione. E’ importante infatti notare che alcuni comportamenti ci portano nella direzione opposta ai valori, mentre altri ci avvicinano ad essi. Se tendiamo ad agire allontanandoci dai nostri valori si può ricevere comunque una gratificazione, che magari ci illude di poter essere in grado di gestire l’attuale situazione di difficoltà ma, a lungo andare, il suo effetto svanirà un po’ come la carrozza di Cenerentola a mezzanotte. Non sarebbe meglio avere una carrozza che rimane tale e non si trasforma dopo il rintocco in una zucca? Ecco, più ci si muove verso i nostri valori e più la carrozza rimarrà reale ai rintocchi successivi. E come si può fare ciò senza la fata turchina? Pianificando i giusti obiettivi. Qui occorre procedere per step: concentriamoci innanzitutto su un’area della nostra vita su cui si vuole ottenere un cambiamento, si parte da una cosa che ci preme maggiormente come ad esempio il lavoro, la salute la famiglia, le relazioni sociali etc. Dopodiché si vanno ad indagare dopo quali sono i valori rispetto all’area scelta, ad esempio “ essere un buon figlio” “essere un partner amorevole” “avere cura di sé”. Successivamente si fissano obiettivi SMART, intelligenti. Per essere tali dovrebbero essere specifici ovvero dove e quando svolgerai tale azione e chi o cosa sarà coinvolto; dovrebbero essere significativi per te; adattivi, sarebbe quindi opportuno che apportassero un miglioramento o arricchimento alla tua vita; e dovrebbero avvenire in un lasso temporale definito, non abbiamo la macchina del tempo di Doc, quindi andrebbe specificato se nelle prossime 24 ore, nei prossimi giorni, mesi o entro l’anno.
ALERT SPOILER: attenzione ai famosissimi dead person’s goal, ovvero gli obiettivi da uomo morto. Sono quelli che potrebbero essere raggiunti solo da una persona morta, ad esempio “non voglio avere l’ansia” o “voglio che la mia fidanzata non mi lasci”. Sono obiettivi focalizzati su ciò che non si vuole e formulati al negativo. Livello successivo: porsi obiettivi sempre in ottica positiva, realizzabile e centrati su di noi.
Detto ciò che aspetti? Prendi una bacchetta magica, ups! Volevo dire un foglio, una penna e inizia a scrivere i tuoi buoni propositi per questo 2018. Fai attenzione a seguire le istruzioni appena illuminate, e ricorda: “I nostri comportamenti sono come un tabellone di freccette, a seconda di dove lanci le freccette ti allontani o meno dal tuo obiettivo! (R.Harris)”.
Bibliografia:
- Harris “ Fare ACT”, 2011, Franco Angeli
- Harris “ La trappola della felicità “,2010. Erikson
- Hayes “ Smetti di soffrire, inizia a vivere”, 2010, Franco Angeli