a cura della dott.ssa Elisa Tenucci e della dott.ssa Silvia Timitilli

Perché anche gli psicoterapeuti non sono immuni

Alzi la mano chi, psicologo, psicoterapeuta, babbano, no-mag, Netflix addicted, chiunque  abbia avuto almeno un accenno ad un buon proposito per il nuovo anno! Non c’è nessuno che si vuole lasciare un brutto ricordo alle spalle? E tra gli ottimisti cronici non c’è nessuno che vuole comunque migliorare un piccolo aspetto della sua vita? Non raccontiamoci bugie, suvvia! L’inizio del nuovo coincide sempre con bilanci su come è andato l’anno appena finito (pensiero autocritico e catastrofico) e su quello che potrebbe succedere nel nuovo anno (pensiero magico o anche profezia che si autoavvera). Ebbene pensate di essere gli unici che mettono in atto modalità di pensiero disfunzionali di quelle che se avessero due braccia farebbero sì che la zappa andasse diretta sui vostri piedi?! Sapete quelle figure quasi distinte da cui andate nella speranza di essere capiti e compresi come nessuno mai nella vostra vita che sperate che tirino fuori la loro bacchetta magica, rigorosamente diversa perché è la bacchetta che sceglie il mago e non viceversa, e vi risolvano ogni forma di problema? Ecco sì loro sono i primi che, come tutti, ci restano intrappolati! Non ci credete?! Vi riportiamo una testimonianza diretta! Se sintonizziamo la radio sulla frequenza della mente di una terapeuta di nostra conoscenza ecco cosa possiamo sentire: “Allora cara me…tra poco ci siamo…il 2019 inizia e vediamo di farlo iniziare bene e non fare le bischerate che hai fatto l’anno scorso! Che poi, detto tra me te, è tutta la vita che le fai! Intanto vedi di organizzarti meglio…l’efficienza sarà il motto nel nuovo anno! Quindi organizzati bene le giornate: sveglia presto, colazione, caffè e poi parti! Non dovrai più perdere tempo! Lo sai le cose che ti aspettano da fare quest’anno…ne hai tantissime e come pensi che potrebbero andar bene se sei la solita disorganizzata di sempre?!”.

Ecco questo è solo un breve estratto da “Radio Buoni Propositi” della nostra terapeuta. È così diversa dalla vostra? C’è chi potrà metterci la palestra, chi la dieta, chi lo studio, chi dedicare più tempo agli amici o a impegnarsi ad avere un buon rapporto con “quel mostro di suocera”. Insomma ognuno di noi ci metterà il suo contenuto, ma il processo è sempre lo stesso: il Buon Proposito che si erge come una maestrina rimproverante con il dito puntato a ricordarci ogni nostra mancanza e ogni cosa da correggere per il nuovo anno e noi, in un angolino, a testa bassa e braccia dietro la schiena, che ci aspettiamo da un momento all’altro di ricevere in testa il cappello da asino e rifinire dietro la lavagna in ginocchio sui ceci.

Sì, nemmeno i nostri terapeuti sono immuni dai Buoni Propositi e dai loro effetti emotivi. E allora cosa possiamo fare?! Accettare che verranno a farci visita, puntali a cavallo tra la fine del vecchio anno e l’inizio del nuovo, guardarli con amorevole ironia, invitarli a fare il brindisi di Capodanno con noi, sperando che qualche sorso in più di spumante li faccia essere meno rigidi e anticipati e poi aspettare che se ne vadano…sì perché se ne andranno e noi potremo tornare a fare le nostre “bischerate” di ogni anno!