L’Acceptance and Commitment Therapy, o ACT è una forma di psicoterapia, con basi scientifiche, e fa parte di quella che viene definita la terza generazione della terapia cognitivo comportamentale (Hayes, 2004). L’ACT è basata sulla Relational Frame Theory (RFT), un programma di ricerca di base sulle modalità di funzionamento della mente umana (Hayes, Barnes-Holmes, e Roche, 2001). Questa ricerca suggerisce che molti degli strumenti che le persone utilizzano per risolvere i problemi, conducono in una trappola che crea sofferenza. L’ACT è un intervento psicologico volto ad incrementare la flessibilità psicologica basato su accettazione, mindfulness e modificazione del comportamento(committent). Con il termine flessibilità psicologica si fa riferimento alla capacità di un individuo di essere pienamente in contatto con il momento presente e sulla capacità di cambiare o persistere in comportamenti che perseguono i valori che sono stati scelti come importanti per la propria vita. L’obiettivo dell’ACT è quello di aiutare il paziente a scegliere di agire in modo efficace, con comportamenti allineati ai propri valori, in presenza di eventi privati difficoltosi o che interferiscano con la vita quotidiana. È in qualche modo un approccio contro intuitivo: invece che tentare di eliminare o ridurre la comparsa di emozioni o pensieri negativi insegna ai pazienti e terapeuti a farvi spazio. L’inflessibilità psicologica (repertorio comportamenti disfunzionali) è il frutto di strategie di evitamento delle esperienze interne(emozioni/pensieri), di fusione con i propri pensieri, di attaccamento al sé concettualizzato, della perdita di contatto con il momento presente e del fallimento nell’intraprendere i passi comportamentali in accordo con i propri valori. L’ACT sostiene che il linguaggio intrappoli i pazienti dentro tentativi inutili di combattere la sofferenza interiore e che tentare di cambiare direttamente pensieri ed emozioni sia una modalità controproducente di fronteggiarli. Prova a scardinare questi meccanismi attraverso l’uso di tecniche quali metafore, paradossi e esercizi esperienziali. Altro aspetto centrale dell’ACT è la mindfulness attraverso cui si impara a guardare al proprio dolore, piuttosto che vedere il mondo attraverso di esso; si può comprendere che ci sono molte altre cose da fare nel momento presente, oltre a cercare di regolare i propri contenuti psicologici (Hayes, Follette, & Linehan, 2004).In definitiva, ciò che viene richiesto dall’ACT, è un fondamentale cambiamento di prospettiva: uno spostamento nel modo in cui viene considerata la propria esperienza personale. I metodi di cui si avvale forniscono nuove modalità per affrontare le difficoltà di natura psicologica e cercano di cambiare l’essenza dei problemi psicologici e l’impatto che essi hanno sulla vita.