A cura del Dott. Paolo Rosamilia

Da sempre la scrittura è stata utilizzata come mezzo attraverso il quale si possono esprimere in maniera coerente i nostri vissuti. In ambito psicoterapeutico James Pennebaker negli ultimi anni ha effettuato numerosi studi per analizzare l’effetto della scrittura sulla salute fisica e mentale: per migliorare la salute è necessario tradurre le esperienze in parole, integrare pensieri e le emozioni, operare connessioni che diano agli eventi coerenza e significato. Da questo punto di vista viene messa in risalto la capacità dell’individuo di etichettare verbalmente le proprie emozioni e l’influenza che questo può esercitare sull’esperienza emozionale, sulla sua strutturazione e sulla tendenza dell’individuo ad agire o meno.

I dati degli esperimenti condotti dall’autore mostrano come la scrittura abbia dei risultati positivi sul sistema immunitario, sulla situazione occupazionale e sull’umore.

I nostri pensieri spesso sono quasi automatici, durano millesimi di secondo, sono conclusioni scontate, euristiche mentali, circuiti neurali percorsi e ripercorsi dalla nostra mente, hanno una forma nebulosa, indefinita e possono risultare incoerenti rispetto alle situazioni che viviamo, non seguono nessuna regola. Quando si utilizza la scrittura per descrivere i nostri pensieri, quest’ultimi assumono una forma più coerente e seguono una regola; quella grammaticale.

Nella terapia cognitivo-comportamentale(cbt), prima Ellis(1957) e poi Beck(1975) hanno sottolineato l’importanza della scrittura attraverso la descrizione dello strumento d’indagine per eccellenza di questo approccio, la tecnica dell’ABC.

ABC è un acronimo che sta ad indicare: A – Activating event (evento attivante, può essere un pensiero cosciente su qualcosa o una situazione vissuta), B – Belief system (pensieri, sistema di credenze, convinzioni, ragionamenti sui quali l’individuo costruisce e “legge” l’esperienza vissuta), C – Consequences (reazioni emotive, fisiche e comportamentali).

Esempio:

A

(Evento)

B

(Pensiero)

C

(Emozioni/Comportamento)

Sto studiando, mi distraggo continuamente mentre fantastico sull’esame di domani “Sarò bocciato”

“E’ un esame importante non posso fallire!”

“Non posso fare questa figuraccia!”

·       ANSIA (sensazione di oppressione al petto)

 

·       Cerco il modo di evitare di andare a fare l’esame

La velocità con cui viviamo le nostre esperienze e la nostra quotidianità spesso ci spinge ad utilizzare una logica AC: accade un evento che ci provoca una reazione emotiva e una spinta all’azione o all’inibizione (es. sono in fila alla posta, una persona cerca di saltare la fila, provo disagio e glielo faccio notare).

Invece, soffermarsi sui B permette di riconoscere la nostra attivazione emotiva, le nostre attitudini comportamentali e ad utilizzare una narrazione coerente delle nostre credenze, riuscendo ad individuare il nesso di causalità tra ciò che ci accade e la conseguente risposta emotivo-comportamentale (es. sono in fila alla posta, una persona cerca di saltare la fila, penso a quanto sia ingiusto rispetto a quello che mi hanno insegnato, mi arrabbio e glielo faccio notare).

Ricostruire i B spesso è molto complicato, alcune situazioni che viviamo attivano una risposta emotiva che non riusciamo ad identificare. Questo si verifica quando i nostri pensieri sono quasi automatici, inconsapevoli e non riusciamo a renderli coscienti. Esempio: vedo una mamma che schiaffeggia suo figlio e provo una forte sensazione di agitazione, non so che fare.

Sulla base di questo esempio si possono declinare i seguenti ABC:

A

(Evento)

B

(Pensiero)

C

(Emozioni/Comportamento)

Vedo una mamma che schiaffeggia suo figlio 1.     “Chissà cosa accadrà a quel povero bambino”

 

2.     “E’ ingiusto educare un figlio in quel modo”

 

3.     “Dovevo intervenire, chissà ora chi salverà quel bambino”

1.     ANSIA (tachicardia)

 

 

2.     RABBIA (irrigidimento)

 

 

3.     SENSO DI COLPA

Come si evince dall’esempio un singolo evento può provocare diverse reazioni emotive a seconda del sistema di credenze dell’individuo (vissuti, regole morali, tratti temperamentali). Attraverso l’ABC è possibile risalire al racconto coerente della nostra vita per porre le basi su cui si fonda l’apprendimento della gestione emotiva.

Bibliografia

Solano, L. (2007). Scrivere per pensare: la ritrascrizione dell’esperienza tra promozione della salute e ricerca

Ellis, A. (1957). Rational psychotherapy and individual psychology. Journal of Individual Psychology, 13, 38-44.

Beck, A.T. Cognitive Therapy and the Emotional Disorders. Intl Universities Press, 1975.