Il 22 marzo di ogni anno si festeggia l’acqua, l’elemento sinonimo di vita.

La dr.ssa Ganni Monica, biologa nutrizionista, mostra  come l’impatto ambientale, e quindi il consumo di acqua,  della nostra alimentazione varia in funzione di quello che mettiamo nel piatto.

Le stime ci dicono che il 70% della superficie terrestre è coperta di acqua, ma soltanto una quota inferiore all’1% è utilizzabile per le attività umane.

Nel 2010 l’Onu ha riconosciuto l’acqua come “diritto umano essenziale per il godimento di tutti gli altri diritti”.

La gestione di questa preziosa risorsa riguarda governi e organizzazioni sovranazionali,  ma riguarda anche i comportamenti e le scelte che i  cittadini possono adottare, evitando lo spreco e orientandosi verso stili di vita più attenti ad un impiego consapevole di acqua.

L’acqua utilizzata per bere, per lavarsi, per cucinare, per pulire o per annaffiare rappresenta solo una minima parte dell’impronta idrica personale, ossia la  quantità d’acqua consumata da un individuo. Infatti gli alimenti che portiamo in tavola sono pieni d’acqua “invisibile”, utilizzata per produrre i cibi e farli arrivare fino a noi. Ecco perché i comportamenti quotidiani e le scelte alimentari possono fare la differenza in termini di impronta idrica e risparmio di acqua. Un ruolo determinante quindi lo svolgono gli stili alimentari adottati: imparare a mangiare in modo salutare aiuta a non sprecare acqua.

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Il modello della doppia piramide alimentare e ambientale elaborato da Fondazione BCFN nasce dallo studio e dall’evoluzione della piramide alimentare, su cui si basa la dieta mediterranea. La doppia piramide dimostra una strettissima relazione tra due aspetti di ogni alimento:il valore nutrizionaleel’impatto ambientalegenerato nelle fasi di produzione e consumo. 

Gli alimenti che vanno consumati con più moderazione per motivi di salute sono anche quelli a maggior impatto ambientale e idrico. Invece, gli alimenti a minore impatto ambientale sono anche quelli consigliati dai nutrizionisti per la nostra salute.

La ricerca ha infatti assegnato l’etichetta di cibi “water friendly” a frutta, verdura.

L’acqua è un bene sempre più prezioso.

Con i comportamenti quotidiani e le scelte alimentari impara a non sprecarla.